domenica 29 maggio 2016

"Zia porti cammello me?"...

...Questa la richiesta del mio nipotino durante la nostra ultima videochiamata. Come potrete immaginare far capire ad un bambino di poco più di due anni e mezzo che gli zii si sono trasferiti in Arabia Saudita è piuttosto difficile. Ma per alimentare la sua curiosità i miei familiari hanno fatto breccia nel suo profondo interesse per il mondo animale, raccontandogli che abitiamo in un paese lontano, per raggiungere il quale occorre l'aereo (e quindi lui a braccia spiegate che simula il volo per venirci a trovare!), e viviamo in un paese desertico dove vivono tanti cammelli. E' bello chiedersi cosa avrà fantasticato nel suo immaginario, ma poi mi sono risposta che forse quella nuvoletta fumettistica è comparsa più volte anche sulla mia testa pensierosa, perché non ho mai avuto un precedente contatto reale con questi luoghi. E qui, come si esce dai centri metropolitani urbani, interviene il deserto a dominare il paesaggio.

Questa volta rotta verso il Kwait, ci aspetta un'interminabile strada le cui carreggiate sono affiancate da queste dune sterminate, ma diverse da quelle incontrate verso Doha. Ed ecco Mr. cammello, direttamente a bordo del camion che ci precede!
Appena fuori, il corredo urbano è sostituito da quello industriale, dove imperversano raffinerie petrolifere, con le ciminiere a canne alte da cui spiccano fiamme sinuose verso il cielo.
E poi da lì, l'energia trasmessa capillarmente da queste torri che creano un abile effetto prospettico, sembrando di perdersi verso spazi lontani.
Per alcuni tratti si fa più verde, con ceppi di vegetazione spruzzati qua e là.
Si avvicendano anche zone acquitronose, che ricordano le formazioni  di acqua delle oasi ed altri delle saline salmastre.
 
Sembrerebbe che queste acque abbiano quasi eroso alcune rocce e prosciugandosi abbiano lasciato un sostrato salino di colore biancastro, che circonda questi simil crateri.
Finalmente arriviamo ad un tratto che avrebbe tanto affascinato il mio dolcissimo nipotino, la fauna tipica del posto: protagonista assoluto il cammello!
Chiunque si dedichi alla pastorizia, deve sopravvivere per dei periodo in alloggi di fortuna, ma non tutti sono simili.
Ci sono, ad esempio, delle abitazioni in legno sopraelevate, che strutturalmente ricordano le preistoriche palafitte, sicuramente affinché non vengano seppellite dei vari movimenti della sabbia.
Altre sono delle vere e proprie tende piantate nel mezzo del deserto.
Ci sono le più classiche abitazioni arrangiate giustapponendo dei bandoni, ed altre dove i diversi stili si combinano in piccoli accampamenti.
E se si pensa al caldo delle temperature estive, il calore soffocante del deserto non può che rimandare all'idea di un lavoro estremamente faticoso, che richiede una consumazione fisica inimmaginabile ed al sogno di questi pastori di attraversare quelle strade a tutta velocità per evadere, come questo camion che sfreccia "a tutta polvere"!!!

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