domenica 8 maggio 2016

Un passato più progressista del presente: l'arte Qajar.

Durante la nostra visita al museo di arte islamica di Doha veniamo colpiti da una mostra dal titolo "Donne Qajar: Immagini di donne nel XIX secolo in Iran", allestimento che esplora come queste antiche opere d'arte siano innovative e continuino ad ispirare artisti contemporanei. Le donne sono protagoniste essenziali negli eventi e nelle scene ritratte.
Per quanto sia ancora limitato in termini temporali il mio soggiorno in terra saudita, è chiaro nella mia mente che, a livello socio-culturale, per profonda commistione religiosa, si voglia in ogni modo reprimere il concetto di estetica femminile. Ecco perché esplorare queste opere d'arte significa rimanerne sorpresi. L'attuale voler adombrare la bellezza di una donna sembra cozzare con quanto divulgato dall'arte, raramente narrata, del popolo Qajar. Vorrei quasi mi accompagnaste in questo tour, di sala in sala, per sorprendervi di come alle volte le pagine già scritte dell'arte, se ripercorse, possano insegnare ad andare oltre...

L'esposizione è a sua volta suddivisa in quattro sezioni:
1) Uno dei dipinti più affascinanti della mostra riproduce una donna che suona il târ, uno strumento a corda con una tastiera particolarmente allungata e tutt'oggi suonato in Iran, Afganistan ed Armenia. Durante l'era Qajar i dipinti erano appesi ai muri del palazzo reale. Venivano dipinti re e donne della corte, ma anche servitori, musicisti, acrobati e danzatori. Le donne vengono raffigurate con un corpo particolarmente allungato nella forma e nelle proporzioni, con sopracciglia spesse e marcate, con gli occhi a mandorla, il naso aquilino e con mani e piedi dipinte con l'henné. Le ricche decorazioni sui tessuti arricchiti di numerosi dettagli fanno emergere una rappresentazione di lusso e raffinatezza proprie della corte.


2) Due illustrazioni sono dedicate alla storia di Shirin e Farhad. La loro tragica storia d'amore è particolarmente famosa in Iran, e molto conosciuta anche in India e Turchia. Farhad era un semplice ingegnere, artista ed artigiano, famoso per la sua capacità di scavare le rocce, il quale servì Shirin, la regina dell'Armenia. Farhad si innamorò di Shirin. Al fine di dissuadere Farhad dal suo amore per Shirid, Khusrow gli assegnò l'impossibile compito di scavare un tunnel attraverso il monte Behistun. Prima di iniziare l'ardito compito, Farhad scolpì un ritratto di Shirin sulla roccia. Ma questa storia non ha un lieto fine. Farhad viene ingannato da Khusrow, il quale gli farà credere che Shirin è morta. Alla notizia Farhad decide di uccidersi con gli stessi attrezzi con cui aveva scolpito l'immagine di Shirin.
 
3) Molte nuove tecnologie furono utilizzate durante il regno di Nasir al-Din Shah (1848 - 1896). La fotografia divenne famosa nel tardo periodo Qajar e fu utilizzata con entusiasmo da Nasir al-Din Shah, che fotografò molte delle donne del palazzo. Durante il periodo del suo regno, l'interazione tra fotografia e dipinto venne incrementata, in termini sia di stile che di composizione. E' pur vero che l'ideale di bellezza femminile può cambiare molto nell'arco del tempo, ad esempio il concetto di bellezza femminile di questo periodo è incarnato da un'immagine di donna che ha i baffi, che ha uno spesso monosopracciglio ed il trucco viene utilizzato per disegnare delle linee che colleghino i baffi con le sopracciglia.
 
4) Oltre agli oggetti ed alle fotografie tradizionali, vi è un discreto numero di opere d'arte contemporanea che riproducono donne Qajar, dimostrandone la continuità in termini di linguaggio visivo. Il potere dell'immagine femminile Qajar è sentito ancor oggi nei lavori di Hojat Amani, Shadi Ghadirian e Mahmood Sabzi, che adottano questa icona estetica per criticare il moderno ed il suo rapporto con la femminilità, così come il ruolo del passato dia forma al presente.
 
E' il caso di soffermarsi con lo sguardo di fronte a ciascuna opera, il cui valore non è solo artistico... L'esposizione è stata allestita da due donne, che negano di volerle conferire un significato progressista. Eppure indirettamente hanno fatto centro. I passi sono stati già solcati, potrebbe bastare ripercorrere quelle orme... 

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