giovedì 12 maggio 2016

Girovagando per Damman con Ali

Mio marito ha un dono, quello di essere una persona molto socievole e, quindi, capace di entrare in empatia davvero con alcune belle persone. Tra queste c'è Ali, un suo collega saudita, nostro coetaneo, che si è mostrato da subito disponibile a farci conoscere la sua famiglia, la sua terra, la sua cultura e le sue tradizioni. Partendo dal presupposto che nella società araba la famiglia (di solito anche numericamente più estesa della nostra) è il nucleo sociale intorno a cui ruota la vita di ciascuno, rimane davvero poco spazio per coltivare relazioni al di fuori. Quindi, credo che riuscire a costruire delle amicizie con i locali, sia davvero un onore ed una strada per conoscerci reciprocamente. Inoltre, il "privilegio" di essere accompagnati non sta soltanto nel venire a conoscenza di luoghi che altrimenti rimarrebbero inesplorati, ma risiede anche in ragioni di sicurezza personale, visto che si è sempre allertati a muoversi con cautela.

 
E' grazie ad Ali che, una sera, ci dirigiamo a Dammam, la città subito dopo quella in cui siamo residenti. E' il giorno del mercato, che per ragioni climatiche si svolge di pomeriggio anziché di mattina. Ma direi che questa è la sostanziale differenza con i nostri, per il resto sono davvero molto simili sia per merce sia per qualità dei prodotti: banchi di frutta, vestiario, profumeria e trucchi. Alcune cose, sono ovviamente tipiche del commercio locale:  essenze, frutta secca, ed alcune tipologie di vestiario, come quello riservato alle occasioni speciali dei bambini,

 
e, ahimè sì, i poveri pulcini colorati.
 
 
Da qui al cuore della città vecchia. Siamo nei vicoli del souq, dove ciò che più mi sorprende sempre è la giustapposizione di negozi per categoria di merce venduta. Sembra di tornare all'epoca in cui, nel Medioevo, le attività erano suddivise per corporazioni. C'è la strada dei gioiellieri, quella dei sarti, quella degli elettricisti, quella dei fornai, quella dei pasticceri, e così via, come se la propria visibilità debba necessariamente sopraffare quella del vicino per poter combattere ad armi spietate la concorrenza "di vetrina"!
Spero che le immagini, la cui definizione è purtroppo alterata dalle luci delle vetrine, possano parlare per me, gli occhi possano catturare aspetti di vita quotidiana e tradizionale.
I gioielli sono ricchi, sfarzosi, carichi, pieni della luce di pietre incastonate, di gemme intagliate e sfaccettate.
 
Ed una sposa tradizionale avrebbe indossato questo ricco corredo prezioso!
I vestiti da sposa delle giovani donne non si discostano molto dai nostri modelli stile principesco.
Ed ecco che cominciamo a scoprire quel mondo segreto che vive al di sotto dell'abaya. Per le occasioni speciali le donne possono scegliere vestiti davvero lussuosi e sofisticati, da stile "red carpet".
Ed i vestiti più tradizionali, coloratissimi, estremamente vivaci e dai tessuti sgargianti.

 
E poi loro i più piccoli, vetrine dedicate anche ai loro giorni speciali.



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