martedì 22 marzo 2016

A metà strada tra Occidente ed Oriente - Prima parte


E' ancora vivido nella mia memoria quell'incontro.  Atterro ad Istanbul, dopo due mesi di lontananza da mio marito. E' lui che ha attraversato la sfida più difficile: partire da solo ed affrontare una nuova vita (avevamo deciso che, per opportuna cautela, io avrei lasciato il mio lavoro in Italia per raggiungerlo solo dopo che lui avesse superato il periodo di prova). Metto piede in aeroporto ed il mondo davanti ai miei occhi è completamente nuovo. Crocevia di moltitudini di razze diverse, dal colore della loro pelle, dei loro occhi e dei loro capelli, dall'ascolto della loro lingua, dal colpo d'occhio del loro modo di abbigliarsi. Una lunga serpentina mi separa da lui, ma i nostri occhi si incrociano immediatamente e passa tutta l'emozione del rivedersi. Sono trenta lunghi minuti in cui in uno sguardo ci siamo trasmessi tutta l'intensità dell'essere di nuovo insieme.
Pronti finalmente per vivere questo weekend di ricongiungimento. Non avevo il visto di entrata per l'Arabia Saudita e quindi ci vediamo a metà strada... non soltanto geograficamente, ma anche culturalmente.  Istanbul è l’unica città al Mondo a sorgere su due continenti, laddove aldilà del Bosforo è l'Asia.
Il tempo da recuperare, le parole non dette e quelle storpiate dalle comunicazione a distanza... eppure la magia di questa città ha annullato il tempo, ha creato un "mood" romantico ed affascinante e non abbiamo resistito al girovagare tra le splendide bellezze monumentali e tradizionali di questa città.

Eccoci subito attirati da numerose cupole e minareti svettanti nel cielo ad indicarci la direzione da seguire... ed entriamo nella Moschea del Sultano Ahmet, conosciuta come Moschea Blu per le sue meravigliose maioliche di Iznik che rivestono le pareti interne: sono infatti oltre 21mila le piastrelle in ceramica dalle diverse tonalità di azzurri e blu che ricoprono l’interno della moschea, trasformandola in una vera e propria opera d’arte. Effetto che viene accentuato dalle decine di lampade che dall’alto formano cerchi di luce particolarmente suggestivi.
 
E subito dopo l'altra, la Moschea Basilica Hagia Sofia, la chiesa dedicata alla saggezza divina, il maggior esempio di architettura bizantina al mondo. Si accede nella basilica dalla porta imperiale che era riservata al solo imperatore bizantino e al suo seguito. Ciò che colpisce una volta varcato l'ingresso sono le vaste proporzioni del'ambiente e la bellissima cupola. Il piano superiore è decorato con mosaici che rappresentano veri capolavori dell'arte bizantina. Tra questi, quello raffigurante la deesis dove la Vergine Maria e Giovanni Battista chiedono l'intercessione per l'umanità a Cristo... Ed il ricordo non può che tornare immediatamente ai mosaici ravennati di Sant'Apollinare in Classe ed al Mausoleo di Galla Placidia.
Non lontano, decidiamo di recarci nel luogo più magico della città: la più grande cisterna sotterranea di Istanbul, nota con il nome di Cisterna basilica. Costruita durante il Regno di Giustiniano, è venuta alla luce solo alla fine del XIX secolo. La luce delle torce, l’acqua sul fondo a riflettere i bagliori, le colonne svettanti e un percorso in legno che conduce fino alle due teste di Medusa “rovesciate”...
E quando un po' di stanchezza comincia ad affiorare ci rechiamo al Gran Bazar. Oltre duecentomila metri quadrati di negozi, negozietti, piccole boutiques e chioschi che cercano di invogliare all'acquisto con la loro merce luccicante. Stoffe e ceramiche colorate, lampade e gioielli lavorati a mano, secondo le tecniche più antiche della tipica oreficeria turca. E ci siamo persi in questi vicoli coloratissimi e nei dedali fitti di souvenir.

 
Da un mercato all'altro, arriviamo anche al Bazar delle spezie. Caleidoscopio di colori, è un'esperienza che coinvolge tutti i cinque sensi. E' tutto aromi di spezie e the, display studiati per giustapposizione cromatica, la dolcezza dell'assaggio di frutta secca e loukumi.
Non amo particolarmente i loukumi, ma capitati, per caso, in una pasticceria per un caffè, facciamo due chiacchiere con il proprietario. Finiamo per raccontarci le nostre vite e ci fa assaggiare i buonissimi loukumi tipici di Istanbul, a base di gelatina di melograno e pistacchi.
 

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