domenica 23 ottobre 2016

Giappone: Kyoto mon amour

E' il fascino dell'antica capitale, è il camminare lungo grandi viali ai cui lati si trovano abitazioni dalla tradizionale architettura in legno, è passeggiare incontrando donne che indossano colorati kimono e geta (i tradizionali sandali in legno), è costeggiare fiumiciattioli nei quali si gettano i rami cadenti dei salici, è sentire il profumo del cibo da strada appena si gira l'angolo, è incontrare luoghi di spiritualità di grande bellezza artistica o di semplice fattura relegati in piccoli scorci di privata armonia.
 
Il nostro albergo si trova a due passi dal santuario Heian, santuario shintoista, costruito poco più di cento anni fa, la cui struttura è tutta giocata sul contrasto bianco-rosso.

Si sta avvicinando il tramonto ed il cielo attraversato da qualche nuvola regala uno scenario che rende questo santuario un incanto.

 
I messaggi rivolti alle divinità sono appesi ai rami di alberi, che sembrano immersi in un magico luogo innevato!

Comincia a scendere la sera e costeggiamo il canale Shirakawa, canale circondato da molti alberi e salici, che rendono questa zona tranquilla e affascinante.

C'è addirittura un locale che ha creato una struttura che permette di cenare, dondolati dalle acque del canale.
Arriviamo al quartiere di Gion, il quartiere tradizionalmente trendy della città e famoso come "il quartiere delle geishe". Nel tempo è divento quartiere costellato di locali di intrattenimento. L'architettura dei vari edifici è quella tipica delle case in legno dei vecchi mercanti giapponesi, che oggi ospitano tanti negozi di souvenir e oggetti tradizionali giapponesi, vari ristoranti e tea-houses.
La magia della spiritualità si vive anche di notte: il tempio shintoista di Yasaka, costruito nel 656 e costituito da più edifici, viene visitato per impetrare sia la bellezza fisica che interiore.
Si può accedere anche quando la luna è la sua fonte di luce, insieme ad una moltitudine di lampade appese.

Sono le sagome di piccoli tempi, tori, pagode, animali sacri e messaggi votivi a creare un'atmosfera surreale.


 
Il giorno seguente facciamo visita al Kinkakuji, che prende il nome di Padiglione d'oro dalle foglie d'oro che ricoprono le pareti della pagoda. L’oro ha un forte valore simbolico di purificazione da ogni tipo di inquinamento o pensiero negativo. Contiene, inoltre, le reliquie del Budda.
Descrivervi la bellezza di questo luogo è difficile, la sensazione è quella di essere rapiti ed avvolti dai riflessi lasciati sulle acque, dal colore caldo delle pareti, dalla natura che accoglie, abbraccia e fa da scenario inclusivo. Si rimane sospesi, senza fiato, colti da uno stupore profondo, si rimane fissi con lo sguardo, pervasi da così grande magnificenza. Pieni di ammirazione negli occhi io e mio marito ci fermiamo e ci dedichiamo del tempo per godere di questo luogo!

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