sabato 23 aprile 2016

Una città fintamente costruita ma elegante - Parte Prima

Tra le città visitabili più vicine a quella in cui viviamo c'è Doha. Così decidiamo di incamminarci verso la capitale del Qatar in macchina, che ci dicono raggiungibile in circa 4 ore. Direi pienamente soddisfatti di aver scelto questo mezzo di trasporto perché abbiamo percorso ore ed ore di strada in mezzo ad uno spettacolo naturale incredibile, affiancati su entrambi i lati della carreggiata da immense distese di deserto.


Un colpo d'occhio al quale non ero abituata, questi infinitesimali granelli di sabbia che si combinano per dare un insieme variamente colorato che sfuma dal panna al beige, dal marroncino all'ocra, in un andirivieni di dune e movimenti morbidi e fluttuanti che deliziano la vista. Inoltre, rimanda ad un immaginario fatto di sconfinato, di immenso e di solitario luogo del nulla.
Purtroppo questo senso di pace, che anzi vedeva in lontananza il paesaggio arricchirsi delle onde del mare, viene contrastato dalla lunga fila di macchine che devono varcare il confine. I tempi per raggiungere Doha si prolungano di ore, ma, come si dice, l'importante è la meta! Abbiamo la fortuna di essere anche accompagnati all'inizio da due ex colleghi di mio marito! Un cambio veloce in albergo e subito in strada a goderci la serata in zona "The pearl", una sorta di piccolo porto per l'attracco di lussuosi yacht con vista grattacieli, ma dove si può piacevolmente assaporare il clima ventilato della sera, passeggiare con vista su negozi griffatissimi, parcheggiare l'auto tra numerose Ferrari, e gustarsi la cena.
Ci consigliano un ottimo ristorante armeno-libanese con assaggio del tipico kebab allo yogurt, anche se l'immagine rimanderebbe quasi ad un dolce spolverato di cacao! E poi optiamo per un caffè su una terrazza cullati dalle onde e dalle note di un trio jazz.
 
Cala la notte, uno spicchio di luna si intravede tra le palme... ed infine riposo per recuperare le energie dissipate nel lungo viaggio e renderci energici per l'indomani.
Ed eccoci al secondo giorno... un giorno che arricchirà la nostra vista di colori! La prima tappa della giornata è il souq, che io ho amato in modo particolare. Ricavato all'interno di vecchie stalle rimodernate, ogni angolo incuriosisce per la varietà di merce offerta: cibo, tessuti, tappeti, lampade, oggetti di antiquariato, pietre, gioielli, animali domestici...
 
 
Ci soffermiamo all'interno di un piccolo bazar di dolci per acquistare i cioccolatini preferiti di mio marito, dei simil "sassolini", che ci spiega il proprietario del locale essere di origine cinese.
 
Tutti i sensi sono sollecitati, l'odore intenso degli incensi, delle spezie, delle essenze...
 
 
Persi nei meandri, ci ritroviamo intorno all'ora di pranzo all'aperto. Un sole splendente ed un caldo estivo ci travolge. Non sappiamo se optare per un tavolo esterno o cercare di intrufolarci in un locale tradizionale ed ecco che vengo incuriosita da un patio con dei divani esterni e grandi cuscini su cui affondare. Ci avviciniamo e rimaniamo incantati... dall'esterno non si poteva presagire nulla di così particolare... un ristorante persiano spettacolare. Corridoi, stanze, soffitti, ballatoi, scale tutto immerso in un ricco mosaico di minuscole pietre colorate sgargianti! Sembra uno scenario da favola, regale e sfavillante, viaggiare in un tempo fuori dal tempo, in un mondo onirico di nobiltà fantasticata!

 

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