Per quanto sia ancora limitato in termini temporali il mio soggiorno in terra saudita, è chiaro nella mia mente che, a livello socio-culturale, per profonda commistione religiosa, si voglia in ogni modo reprimere il concetto di estetica femminile. Ecco perché esplorare queste opere d'arte significa rimanerne sorpresi. L'attuale voler adombrare la bellezza di una donna sembra cozzare con quanto divulgato dall'arte, raramente narrata, del popolo Qajar. Vorrei quasi mi accompagnaste in questo tour, di sala in sala, per sorprendervi di come alle volte le pagine già scritte dell'arte, se ripercorse, possano insegnare ad andare oltre...
L'esposizione
è a sua volta suddivisa in quattro sezioni:
1) Uno
dei dipinti più affascinanti della mostra riproduce una donna che suona il târ, uno strumento a corda con una tastiera particolarmente allungata e
tutt'oggi suonato in Iran, Afganistan ed Armenia. Durante l'era Qajar i dipinti
erano appesi ai muri del palazzo reale. Venivano dipinti re e donne della
corte, ma anche servitori, musicisti, acrobati e danzatori. Le donne vengono
raffigurate con un corpo particolarmente allungato nella forma e nelle
proporzioni, con sopracciglia spesse e marcate, con gli occhi a mandorla, il
naso aquilino e con mani e piedi dipinte con l'henné. Le ricche decorazioni sui
tessuti arricchiti di numerosi dettagli fanno emergere una rappresentazione di
lusso e raffinatezza proprie della corte.
2) Due
illustrazioni sono dedicate alla storia di Shirin e Farhad. La loro tragica storia
d'amore è particolarmente famosa in Iran, e molto conosciuta anche in India e
Turchia. Farhad era un semplice ingegnere, artista ed artigiano, famoso per la
sua capacità di scavare le rocce, il quale servì Shirin, la regina dell'Armenia.
Farhad si innamorò di Shirin. Al fine di dissuadere Farhad dal suo amore per
Shirid, Khusrow gli assegnò l'impossibile compito di scavare un tunnel
attraverso il monte Behistun. Prima di iniziare l'ardito compito, Farhad scolpì
un ritratto di Shirin sulla roccia. Ma questa storia non ha un lieto fine.
Farhad viene ingannato da Khusrow, il quale gli farà credere che Shirin è
morta. Alla notizia Farhad decide di uccidersi con gli stessi attrezzi con cui
aveva scolpito l'immagine di Shirin.
3) Molte
nuove tecnologie furono utilizzate durante il regno di Nasir al-Din Shah (1848 -
1896). La fotografia divenne famosa nel tardo periodo Qajar e fu utilizzata con
entusiasmo da Nasir al-Din Shah, che fotografò molte delle donne del palazzo.
Durante il periodo del suo regno, l'interazione tra fotografia e dipinto venne
incrementata, in termini sia di stile che di composizione. E' pur vero che
l'ideale di bellezza femminile può cambiare molto nell'arco del tempo, ad
esempio il concetto di bellezza femminile di questo periodo è incarnato da
un'immagine di donna che ha i baffi, che ha uno spesso monosopracciglio ed il
trucco viene utilizzato per disegnare delle linee che colleghino i baffi con le
sopracciglia.
4) Oltre
agli oggetti ed alle fotografie tradizionali, vi è un discreto numero di opere
d'arte contemporanea che riproducono donne Qajar, dimostrandone la continuità in
termini di linguaggio visivo. Il potere dell'immagine femminile Qajar è sentito
ancor oggi nei lavori di Hojat Amani, Shadi Ghadirian e Mahmood Sabzi, che
adottano questa icona estetica per criticare il moderno ed il suo rapporto con
la femminilità, così come il ruolo del passato dia forma al presente.
E' il
caso di soffermarsi con lo sguardo di fronte a ciascuna opera, il cui valore
non è solo artistico... L'esposizione è stata allestita da due donne, che
negano di volerle conferire un significato progressista. Eppure indirettamente
hanno fatto centro. I passi sono stati già solcati, potrebbe bastare ripercorrere
quelle orme...
Nessun commento:
Posta un commento