Evadere nel weekend in Barhain ha per noi un senso diverso
da quello comune di evasione nel mondo della dissolutezza. Questa volta ci accingiamo
a raggiungere un'area fuori dal centro metropolitano, nel mezzo del deserto
dove è possibile vedere angoli di estrazione di greggio che passa attraverso
questi enormi tubi ferrosi,
e dove si vedono strane baracche adibite forse ad abitazioni
di fortuna.
Anche questa giornata è fortemente ventosa, il che significa
camminare con la sabbia che ti sferza fastidiosamente la pelle. Intravediamo
nella polvere questo miracolo della natura:
è il "Tree of life o Shajarat-al-Hayat", la cui
sopravvivenze è avvolta nel mistero, nella leggenda. "L'albero della vita"
è un esemplare di "Prosopis cineraria" di 400 anni, immerso in una
zona desertica completamente priva di una fonte apparente di acqua e di altra
vegetazione. Le storie locali narrano che L'Albero della Vita sia stato
piantato qui nel 1583. Da allora è sopravvissuto fino ad oggi, mantenendo un
aspetto invidiabile con tante foglie fresche e verdi, che contrastano con la collina
di sabbia su cui cresce e da dove mostra tutta la sua maestosità dinanzi al
deserto. Il tronco è maestoso e presenta
un groviglio di rami così fitto e, per certi versi, talmente caotico da
sembrare irreale. Natura e mistico, realtà e mito fusi ad accogliere i numerosi
turisti affascinati da questa acacia.
E poi di nuovo un souq, ormai lo sapete che sono attratta dai
mercatini, dai suoi colori,
dagli oggetti particolari, come questi tipici cappelli afgani
usati per i matrimoni,
e dagli odori delle spezie.
Perdendoci nei vicoli, apprendiamo anche un nuovo simpatico costume:
i diversi venditori di spezie lasciano
un'enorme cesta al di fuori dei loro chioschi stracolmi di noccioline e caramelle
da offrire ai viandanti, credo retaggio del loro forte senso di ospitalità!
E quando c'è caldo non ci si può che dissetare con quella
che è divenuta la mia bevanda preferita: il succo di limone e menta.
Per terminare il giro delle curiosità locali, troviamo un
angolo di simil Qatar a Manama... un porticciolo con le antiche barchette dei
pescatori, attraccate a spiccare anche qui sullo sfondo di grattacieli ultramoderni.
Sono i contrasti che hanno reso più interessante questa
giornata: realtà e misticismo, nuovo e tradizionale, antico e contemporaneo...
sanno coesistere armoniosamente e noi possiamo accoglierli vedendone i confini
sfumare senza essere colti dalla loro antitetica giustapposizione.
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