E' un
lungo viale ai lati del quale si trovano tempi di piccole dimensioni, ma che
colpiscono perché non c'è mai nulla di disarmonico, c'è sempre piena simbiosi
tra architettura e natura: è la perfezione di un tetto dal quale si ergono i
rami sinuosi di un albero in fiore, è la geometrica dei viottoli, è il bambù
delle recinzioni, è la disposizione dei grandi ammassi rocciosi.
Si
arriva al tempio Tenryuji, un grande edificio immerso nel verde, che invita da
subito a godere di una vista magnifica: un lago dalle acque cangianti che
ospita rami cadenti, cespugli e rocce ricoperte da muschio. E' un
interrotto susseguirsi di meravigliose sfumature di verde che terminano il loro
dissiparsi nelle scenografiche montagne sullo sfondo.
Ci
togliamo le scarpe, saliamo scalzi, percorriamo il ballatoio, ci sediamo sulla
balconata e ci perdiamo ad ammirare questo quadro! Lo spirito si quieta, è
insito nel luogo la progettazione propria della filosofia zen.
E' il Tempio del Drago Celeste, costruito nel
1339 proprio nel luogo dove un tempo era costruita la villa dell’imperatore
Go-Daigo, il quale volle costruirla in questa zona, dopo che al suo sacerdote
apparve in sogno un drago che emergeva dal fiume che si trova proprio li
vicino. L’imperatore interpretò questo sogno come un segno di insoddisfazione
del proprio spirito e per poterlo appagare volle la costruzione di questo
tempio, da cui il nome.
Il
percorso prosegue, ancora viottoli che permettono di avere particolari punti di
osservazione.
Seconda
tappa, lo sguardo rivolto al cielo, quel cielo che si intravede appena e la
luce che filtra.
Il verde
è ancora protagonista indiscusso, ma è un verde prospettico, che gioca con
questi piccoli altissimi cilindri di bambù. Il suono del fruscio del vento, il
canto degli uccelli e il pensiero meditativo rendono questo luogo unico. Questi
bambù, alti più di 10 metri, ti catturano e accompagnano il tuo cammino.
E' una
delle foreste più affascinanti che abbia mai visto. I viali che si snodano
affiancati da questo gioco di colore e di altezze, fino a creare degli archi,
perché le punte più alte, visto il peso, tendono ad inclinarsi.
Continuiamo
verso un ulteriore luogo, meno turistico e meno affollato: è villa di un attore
cinematografico giapponese: Okochi, attore di film di samurai.
Entrare
in questo luogo significa continuare l'incanto, più in segreto raccogliersi nei
propri pensieri e godere dello spettacolo visivo.
Il
biglietto di ingresso comprende anche la degustazione di una tazza di tè. E al
termine del percorso, dopo aver visionato anche un'area fotografica dedicata ai
film dell'attore, andiamo verso la casa del tè. E' un piccolo piacevole
rituale: ci si siede a terra, si assapora prima la dolcezza di un biscotto e
poi si degusta il tepore del tè verde,
e nel mentre ci si sperde in questo mare
infinito che si apre dalla finestra!
Nessun commento:
Posta un commento