martedì 11 ottobre 2016

Giappone: luoghi d'incanto.

Devo dire che ciò che rende fortunati me e mio marito è anche il fatto di condividere il nostro percorso di vita con tanti amici, alcuni dei quali davvero appassionati di Giappone! Non sarebbe stato lo stesso viaggio se non avessimo seguito i loro consigli (Stefano in primis!!!). Quindi la scelta delle tappe è stata condizionata da chi prima di noi ha visto dei luoghi incantevoli. E così sia: Nikko!

A due ore di distanza da Tokyo incontriamo Nikko. Nonostante fossero ancora i primi giorni del nostro soggiorno in terra nipponica, abbiamo compreso che sarebbe stata una "climbing holiday"!!! Quando si arriva in stazione, si sa di dover spesso raggiungere un luogo situato in altezza, quasi metafora di doversi conquistare la possibilità di ammirare luoghi tanto affascinanti! Anche il clima, davvero molto umido, spesso appesantisce l'affrontare la salita, eppure regala quella sfocatura al paesaggio che sembra di vivere all'interno di un mondo immaginifico, onirico.

La prima attrazione di Nikko è il ponte rosso sul Fiume Daiya, ricostruzione di quello originale del XVII secolo. La leggenda narra che l'eremita che fondò questo centro religioso venne portato al di là del fiume da due serpenti.
Dopo essersi inerpicati lungo questi sentieri naturali, si arriva all'edificio più importante di Nikko, il mausoleo Tosho-gu, costruito nel 1634. Vi hanno lavorato oltre 15.000 artigiani, che hanno laccato, dipinto, intarsiato, decorato e scolpito per due anni per creare questo meraviglioso complesso!
All'interno di può ammirare una pagoda di 5 piani costruita nel 650.
L’Omoto-mon, è l’ingresso vero e proprio che si incontra dopo la pagoda ed è presidiato da due statue dei re Deva.
Dopo si trovano 3 magazzini sacri, la fonte sacra per lavarsi le mani, ricoperta da un tetto stile cinese,
e la Shinkyusha, la stalla sacra, con la famosa scultura delle 3 scimmiette non vedo, non sento, non parlo. Io e mio marito ci siamo concessi un po' di ilarità (come nella foto che segue)!
In realtà queste tre scimmie insieme danno corpo al profondo principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male".
La bellezza di questo luogo è indescrivibile, la ricchezza artistica lascia stupefatti. Una delle cose che colpisce di questo santuario è il suo essere una macchia di colore immersa nel verde. Il colore rosso è preponderante ed ha anche un importante significato culturale. Il rosso, aka, per i giapponesi è luminoso, brillante e si contrappone al nero. E' il colore che rappresenta il sole (vedi il cerchio rosso della bandiera che simboleggia il Sol Levante). E' un colore di buon auspicio e felicità!
 
L'altro santuario che abbiamo visitato è quello di Taiyuin-byo, dedicato al nipote di Ieyasu ed immerso nel bosco. Meno affollato di turisti, permette di godere maggiormente delle suggestioni del luogo.
La natura imperante tutto intorno ci convince ad allungare la nostra esplorazione, così ci dirigiamo verso le Cascate Kegon. Saliamo su un autobus che affronta a fatica i tornanti in salita e ci ritroviamo in alta montagna, con piccoli villaggi. Raggiungiamo la nostra meta e, prendendo un ascensore, si accede ad un punto panoramico da cui è possibile osservare le cascate in tutta la loro maestosità.
Il tramonto giunge veloce, il cielo piuttosto adombrato lascia filtrare una flebile luce, che comunque arriva a creare e a regalarci uno spettacolo straordinario. Sulle acque del lago poco distante si creano riflessi cangianti ricchi di innumerevoli sfumature!
 

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