Un colpo d'occhio al quale non ero abituata, questi infinitesimali granelli di sabbia che si combinano per dare un insieme variamente colorato che sfuma dal panna al beige, dal marroncino all'ocra, in un andirivieni di dune e movimenti morbidi e fluttuanti che deliziano la vista. Inoltre, rimanda ad un immaginario fatto di sconfinato, di immenso e di solitario luogo del nulla.
Purtroppo questo senso di pace, che anzi vedeva in
lontananza il paesaggio arricchirsi delle onde del mare, viene contrastato
dalla lunga fila di macchine che devono varcare il confine. I tempi per
raggiungere Doha si prolungano di ore, ma, come si dice, l'importante è la
meta! Abbiamo la fortuna di essere anche accompagnati all'inizio da due ex colleghi
di mio marito! Un cambio veloce in albergo e subito in strada a goderci la
serata in zona "The pearl", una sorta di piccolo porto per l'attracco
di lussuosi yacht con vista grattacieli, ma dove si può piacevolmente assaporare
il clima ventilato della sera, passeggiare con vista su negozi griffatissimi,
parcheggiare l'auto tra numerose Ferrari, e gustarsi la cena.
Ci consigliano un ottimo ristorante armeno-libanese con
assaggio del tipico kebab allo yogurt, anche se l'immagine rimanderebbe quasi
ad un dolce spolverato di cacao! E poi optiamo per un caffè su una terrazza cullati
dalle onde e dalle note di un trio jazz.
Cala la notte, uno spicchio di luna si intravede tra le palme... ed infine riposo per recuperare le energie dissipate nel lungo viaggio e renderci energici per l'indomani.
Ed eccoci al secondo giorno... un giorno che arricchirà la
nostra vista di colori! La prima tappa della giornata è il souq, che io ho
amato in modo particolare. Ricavato all'interno di vecchie stalle rimodernate,
ogni angolo incuriosisce per la varietà di merce offerta: cibo, tessuti,
tappeti, lampade, oggetti di antiquariato, pietre, gioielli, animali
domestici...
Ci soffermiamo all'interno di un piccolo bazar di dolci per
acquistare i cioccolatini preferiti di mio marito, dei simil "sassolini",
che ci spiega il proprietario del locale essere di origine cinese.
Tutti i sensi sono sollecitati, l'odore intenso degli
incensi, delle spezie, delle essenze...
Persi nei meandri, ci ritroviamo intorno all'ora di pranzo all'aperto.
Un sole splendente ed un caldo estivo ci travolge. Non sappiamo se optare per
un tavolo esterno o cercare di intrufolarci in un locale tradizionale ed ecco
che vengo incuriosita da un patio con dei divani esterni e grandi cuscini su
cui affondare. Ci avviciniamo e rimaniamo incantati... dall'esterno non si
poteva presagire nulla di così particolare... un ristorante persiano spettacolare.
Corridoi, stanze, soffitti, ballatoi, scale tutto immerso in un ricco mosaico
di minuscole pietre colorate sgargianti! Sembra uno scenario da favola, regale
e sfavillante, viaggiare in un tempo fuori dal tempo, in un mondo onirico di
nobiltà fantasticata!
Nessun commento:
Posta un commento