giovedì 10 novembre 2016

Giappone: ancora meraviglie


Ci sono altre meraviglie, visitate con mio marito e che rimarranno ricordo indelebile. Sono le strade che conducono a bellezze uniche, a luoghi affascinanti, ricchi di storia, di religiosità, di paesaggi naturali. E' quella simbiosi empatica capace di generare immenso stupore.
Abbiamo fatto visita a Nara, considerata la culla dell’arte, della letteratura e della cultura giapponese, e che fu anticamente capitale del Giappone.
Si trova a sud-est di Kyoto. Qui si trovano importanti templi e un enorme parco al cui interno girano indisturbati migliaia di cervi. Il cervo è l'animale simbolo della città. Ed è possibile ammirare la dolcezza e l'innocenza di questo animale, che traspira dallo sguardo degli occhi, dalla grazie del corpo e dalla mansuetudine comportamentale.  

Secondo la leggenda, Takemikazuchi-no-Mikoto, il kami del Santuario di Kashima, venne invitato al Santuario Kasuga Taisha di Nara e vi arrivò in sella ad una bellissima cerva bianca: da quel momento i cervi vennero considerati come dei messaggeri dei kami, e dunque esseri sacri. In passato, chi uccideva un cervo a Nara era punibile con la pena capitale.
Oggi
i cervi di Nara sono stati dichiarati “Monumenti Naturali”. Attualmente si calcola che vi siano circa 1.200 esemplari, tanto che i visitatori possono ammirarli mente vagano liberamente per il centro, dando loro dei particolari cracker rotondi fatti apposta per loro, chiamati Shika-Senbei.

Il Todaiji è uno dei templi più famosi e storicamente importanti del Giappone e un punto di riferimento di Nara. Il tempio è stato costruito nel 752 come il tempio principale di tutti i templi buddisti provinciali del Giappone. Serviva sia come luogo di preghiera, sia come centro di ricerche delle dottrine buddiste. Fu fondato da Roben, il capo della setta buddista Kegon.

Il tempio di Todai-ji è costituito da un gruppo di edifici: nella Grande Sala del Buddha (Kondô) è ospitata la statua seduta del Buddha Vairocana, una monumentale struttura in legno a sette alloggiamenti con la statua vera e propria realizzata in bronzo e alta ben 15 metri. Il progetto della statua mandò quasi in bancarotta l'economia giapponese, consumando la maggior parte del bronzo disponibile. La statua del Buddha è composta da un corpo di bronzo placcato d'oro. Secondo gli archivi conservati nel Tōdai-ji più di 2,600,000 persone ne aiutarono la costruzione. La statua fu costruita utilizzando otto stampi ed i lavori durarono tre anni. Si rimane stupefatti dall'imponenza di questa statua, emana tutto il suo carisma simbolico di trascendenza.
 

La simbologia statuaria irrompe in tutta la Hall anche con le altre due statue che affiancano il Budda,

e con le immense statue lignee di divinità guerriere.

Una delle colonne portanti nella Great Buddha Hall ha un foro nel mezzo e si dice che sia della stessa grandezza delle narici del Daibuts. I visitatori cercano di passarvi nel mezzo perché la leggenda dice che chi riuscirà ad attraversare il foro sarà benedetto con l'illuminazione nella vita futura. I bambini possono passare senza problemi, ma i grandi ne escono a fatica.

La magnificenza degli interni passa anche attraverso il parco esterno che fa da perfetta cornice!

 
 
Un altro luogo che abbiamo trovato molto affascinante è il santuario dedicato al kami Inari, situato a Fushimi-ku, nella zona ovest di Kyōto. Il santuario si trova alla base di una montagna e comprende diversi sentieri verso altri santuari minori. Le prime strutture sono state costruite nel 711 sulla collina Inariyama, nel sud-ovest di Kyoto, ma il santuario fu spostato nell'816 su richiesta del monaco Kūkai. La struttura principale del santuario è stata edificata nel 1499.  Nella parte inferiore della collina ci sono la porta principale ed il santuario principale. Dietro ad essi, in mezzo alla montagna, il santuario interno è raggiungibile con un sentiero fiancheggiato da migliaia di torii. Sono il cuore pulsante con la vivacità del loro rosso a catturare la vista verso questo preludio prospettico.
 
Sono i tori che si fanno man mano più lineari e stilizzati a susseguirsi, a fiancheggiare le scalinate immerse nella lussureggiante vegetazione, a creare questa visione verso l'infinito.
 
Sulla cima della montagna ci sono centinaia di cumuli  per il culto privato: vi sono altari carichi di oggetti votivi, lampade, statue e messaggi rivolti alle divinità.
 
Dai tempi antichi in Giappone Inari è sempre stato visto come il patrono degli affari, e sia commercianti che artigiani tradizionalmente venerano Inari. In primo luogo, tuttavia, Inari è il dio del riso. Ognuno dei torii al Fushimi Inari-taisha è stato donato da un'azienda giapponese. Le volpi (kitsune), considerate messaggeri, si trovano spesso nei santuari di Inari. Un attributo ricorrente è la chiave (del deposito di riso) nella loro bocca.
 
Himeji è un edificio a scopo militare, situato nell'omonima cittadina ed eretto nel 1601. Si tratta di una delle più vecchie strutture del periodo Sengoku che siano giunte fino a noi. Il castello di Himeji è conosciuto, a volte, anche col nome di Hakurojō, o Shirasagijō, cioè airone bianco, per via del suo aspetto esteriore di un colore bianco brillante.


Le alte fondazioni in pietra, i muri bianchissimi, i bastioni, le porte d'accesso, il dedalo di stradine che conduce al maschio centrale, l'organizzazione e disposizione degli edifici all'interno del complesso, le postazioni dell'artiglieria e i fori per il lancio di pietre contro il nemico hanno il solo scopo di essere da deterrente per gli eventuali assalitori e da permettere ai difensori di averli continuamente sotto scacco.

Sogni una favola e la rivivi nel castello di Himeji. Immagini principesse che indossano preziosi kimono, che percorrono le stanze private di cortili interni,

 
immagini un edificio bianco che si colora di fiori e colori grazie al parco circostante.
 
Il Korakuen è un bellissimo giardino paesaggistico e principale attrazione di Okayama. E' classificato come uno dei tre migliori giardini paesaggistici del Giappone. Si trova proprio accanto al Castello di Okayama.
Il giardino, che misura 14 ettari, fu costruito nel 1687 da un signore locale come luogo di intrattenimento per la famiglia e per ricevere importanti ospiti. Vi sono antiche case del tè, vastissimi prati, laghi incantevoli, boschi, colline, sentieri e cascate.
 
Utilizza al massimo livello una tecnica paesaggistica nota come shakkei (paesaggio in prestito) che consiste nell'inserimento di elementi esterni al giardino in modo tale che sembrino farne parte: ad esempio il castello di Okayama, le montagne circostanti e altri elementi distanti sono inquadrati fra gli alberi, gli edifici e le colline interne al giardino in modo che ne sembrino parte o gli facciano da sfondo. Tutti questi elementi si combinano in delicata armonia con le colline e le montagne circostanti. Al susseguirsi delle stagioni gli aceri, i ciliegi e i pruni offrono paesaggi suggestivi.
 
Vivere questi luoghi, viverne la favola, la magia, sentire che un luogo si offre e ti accoglie e mantenerne memoria è regalarsi sempre una piccola goccia di emozione!

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