In mattinata ci
dirigiamo all'antico rimodernato Souq Al-Mubarakiya. Si presenta con grandi
viali coperti da tettoie in legno per riparare dal caldo, considerando che è
maggio e siamo già a 43 gradi! Ed i vari negozi sono inseriti in questa struttura
in cemento ed hanno tutti le classiche porte in legno.
Eppure ci sono anche
alcune parti più vecchie non ancora ristrutturate qua e là, quasi a ricordare i
tempi passati di un paese devastato da una guerra.
E si susseguono banchi
con i vestitini tipici per le bambine,
banchi di frutta che
potrebbero lontanamente somigliare a quelli provenzali per l'attenta cura nell'esporla,
banchi di dolciumi, di
quelli dolcissimi, al limite dello stucchevole immersi nel miele,
i banchi della carne,
che viene tagliata davanti agli occhi dei passanti,
i banchi del pesce,
i banchi che vendono
teiere in ceramica smaltata.
Non ho fonti
attendibili, ma sembrerebbe che queste teiere e portavivande fossero prodotte
nell'Europa dell'Est (l'unica conferma mi è arrivata da una mia amica
bielorussa che mi raccontava che anche sua nonna aveva un oggetto simile, della
stessa manifattura, e lo utilizzava per tenerci il latte) e poi raggiungessero i
paesi arabi per essere utilizzati dai beduini nel deserto proprio per il
mantenimento dei cibi.
Altro oggetto
interessante sono queste ciotoline coloratissime e coperte che servono, nella
cultura culinaria araba, per contenere le loro salsine o gli intingoli da
mettere all'interno del loro pane, come il classico hummus.
Nel nostro girovagare
tra i viottoli, arriviamo ad una piazzetta dove il calore ci invade in un
crescendo, ma la vista dei forni accesi ci fa presto comprendere il motivo. Il
profumo del pane appena sfornato risveglia anche un leggero languorino e
chiediamo se possiamo averne una porzione da portare via. Non solo sono così
gentili da offrircela in segno di ospitalità, ma mi permettono anche di fotografare
le varie fasi di cottura. La sfoglia circolare di pane viene attaccata alla
parete dell'incavo sferico del forno. Non appena pronto
viene staccato con una pala e di solito mangiato nell'immediato!
Assaporando il nostro
pane caldissimo ci dirigiamo verso l'esterno a guardare i murales della parete
dell'edificio di fronte all'ingresso del souq.
Ma è quello stesso pane
che attira una turista incuriosita dal nostro insolito (per la cultura locale
ci si siede, ci si accomoda intorno ad un tavolo e il cibo è sempre da
accompagnamento a dei momenti di dialogo) mangiare camminando. Ci chiede dove
potesse trovarlo anche lei e, tra un'informazione all'altra, ci scambiamo
qualche dettaglio personale circa paesi di provenienza e sul perché visitare
un paese inconsueto rispetto al normale circuito turistico. E così Mara ci
spiega che, nonostante le sue origini spagnole, vive a Maui, una delle isole
delle Hawaii e che ha come obiettivo quello di voler visitare cento diversi
paesi, una globetrotter in pieno stile!
E così la strada si fa percorso
da condividere, osservando le prime decorazioni per l'imminente Ramadam.
Interessati, incuriositi
dalle reciproche esperienze di vita, decidiamo di proseguire la visita della
città insieme!
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