Sono al mio secondo rientro e noto che le persone che incontro diano per scontato che della terra saudita non mi possa mancare nulla... Ma forse non è così... È un mood che ti entra dentro, difficile da spiegare e tutto da vivere. È ben rappresentato da questo video, che vi invito a vedere: https://youtu.be/Fx5HaTFgPB0
La bellissima musica di Buonvino sposata al sound delle parole arabe, le immagini di deserti, beduini, cammelli, di tramonti variopinti, di un grosso sole calante sulle onde del mare, dei pinnacoli delle moschee che svettano alti verso il cielo. E inoltre, una curiosità non ancora saziata di conoscere questa misteriosa cultura.
E allora capisci che è difficile
spiegare cosa c'è in Saudi e pensi che, invece, sai tutto della tua terra, dei
tuoi affetti, dimenticando di non esserci stato per del tempo. "Panta
rei"... Ti accorgi di aver perso il fluire delle vite altrui. Il
cambiamento non c'è solo spostandosi geograficamente in un luogo lontano, ma è
di giorno in giorno, proprio quello che tu non hai vissuto e condiviso. Da un
nipotino che comincia a fare discorsi che ti sorprendono, ad un amico che ha
cambiato lavoro, un familiare che ha superato una malattia, a chi ha più
profondamente rivisto il proprio modo di essere. Come piazzarti in questo
intermezzo, in questo qui ed ora? Devi trovare la strada per ricreare un
equilibrio di interazione!
Dialogando con una cara amica le
spiegavo questa sensazione di avere una vita sdoppiata e non solo
logisticamente. Ma in fondo se alzo gli occhi al cielo posso vedere la stessa
luna,
se guardo dalla finestra posso
rimanere affascinata da un meraviglioso tramonto,